Storia
G.S. ARBOR BASKET
Dilettantismo, divertimento (senza tralasciare l’aspetto agonistico quando necessario), attenzione per i centri di avviamento
Fedele alla tradizione arborina, la sezione basket maschile fonda il suo essere su questi tre pilastri. Nel passato come nel presente, in una continuità e coerenza d’intenti davvero encomiabili perchè non è facile, specie ai giorni nostri, resistere alle molteplici tentazioni.
“Ormai si tende esclusivamente al risultato finale fine a se stesso – sottolineava spesso il dirigente responsabile della sezione, Gianfranco Ligabue – Bisogna stare attenti perchè non si può vivere solo del presente, ma bisogna imparare a programmare, evitando di ripartire da capo ogni stagione, come fanno ormai molte società.”
Ma rituffiamoci nel lontano 1952 quando l’Arbor decide di investire, oltre che su calcio e atletica leggera, anche su “palla al cesto”, la prima denominazione di questa disciplina. È una scelta coraggiosa in un momento in cui ben pochi credono che questo sport possa avere un futuro.
Eppure l’Arbor parte. Il primo allenatore è Pippo Fornaciari, un atleta della Giglio che milita in serie B, il primo risultato importante arriva già nella stagione ’52/’53 con il successo nel “Torneo Primi Cesti” del CSI.
I problemi sono, però, dietro l’angolo (numero esiguo di dirigenti con conseguenti problemi a livello organizzativo, difficile reperimento dei giocatori) e nel 1956 l’attività è sospesa, non prima però che la squadra centri un altro risultato prestigioso, nel 1954, con il primo posto nel Campionato Juniores CSI.
Si riparte con immutato entusiasmo e su basi molto più solide nel 1963 e nella stagione ’67-’68 si realizza un piccolo miracolo: la squadra iscritta al campionato di Prima Divisione, dopo un’accesa finale con la Cem Modena, si laurea campione regionale. È promossa nella categoria superiore, ma deve suo malgrado “declinare l’invito”: i costi sono proibitivi ed è praticamente impossibile rinnovare un organico fino a quel punto affidabile e competitivo, ma ormai in dirittura d’arrivo. Da questo momento le direttive arborine sono ancor più marcate: allestimento di formazioni che possano ben comportarsi nel campionato di promozione, grandissima attenzione al settore giovanile, ampia fiducia a tecnici emergenti “creati in casa”, ma con la consapevolezza che il loro futuro, come quello d’altra parte di atleti con buone prospettive, possa anche svilupparsi in altre realtà, al di fuori della “grande famiglia”.
È d’obbligo una parentesi in tema di tecnici. Sono numerosi gli atleti con trascorsi nell’Arbor che si cimentano in qualità di allenatori nella stessa società: Riamondo Vecchi, il cui esordio è però nel settore giovanile femminile, Giulio Gioveni, Giorgio Tassoni, Sergio Savazzi, Danilo Pacifico, Roberto Vecchi, Stefano e Andrea Ligabue, Enrico San Pietro. Come molti sono anche i tecnici provenienti da altre realtà che in questa società trovano i giusti stimoli per crescere e cogliere le giuste soddisfazioni: Jerry Ferrari, Giovanni Iori, Lorenzo Martinelli, Stefano Giroldi, Davide Bellezza.
Ancora sulle squadre, sempre allestite con grande senso della misura e con estrema attenzione alla “linea verde”. Fiducia ricambiata. Nella stagione ’80-’81 la formazione Cadetti di Berto Manzini, vinte le fasi zonale e regionale, si misura con la Squibb Cantù: il passivo è pesante (47-148, tanto che si parla de “La carica dei 101″), ma il fatto di essere approdati alla fase nazionale contro una “grande” è estremamente gratificante.
Negli anni Ottanta, al presidente Ligabue si affianca Luciano Vecchi in qualità di dirigente e la loro preziosa collaborazione produce frutti copiosi. Nella stagione ’81-’82, in Promozione, la squadra arriva ad un passo dalla finale per il salto di categoria e in edizioni successive conquista sempre piazzamenti importanti, entrando nella Poule promozione, ma mai centrando il risultato di prestigio. Fino alla stagione 1993-94 quando è conquistata la D regionale, disputata sempre con ottimi risultati sotto la guida tecnica, su tutti, di Stefano e Andrea Ligabue.
Nella stagione ’98-’99 sfuma agli spareggi la promozione in serie C2, sotto la guida tecnica di coach San Pietro. Il tanto sognato salto di categoria arriva nella stagione 2006-07, con l’avvento di Davide Bellezza come allenatore della prima squadra. Nella stagione 2011/12, nell’anno del 60° anniversario della società, la formazione arborina raggiunge il suo miglior piazzamento nella storia della società classificandosi al terzo posto del girone A di serie C regionale.
La nostra storia, però, non finisce certo qui e continueremo a scriverla insieme.